sabato 16 luglio 2016

Attacchi di panico..............

Sono in Piazza Italia, a Firenze, ci sono passata tante di quelle volte che ne ho perso la memoria, ma oggi è diversa!!! Cosa c'è di diverso, il traffico come al solito è caotico....., devo guardare la strada, le auto che sfrecciano intorno..... ecco cosa c' è di anomalo, i palazzi o esattamente le facciate dei palazzi sono ricoperte da grandi teli per lavori di ristrutturazione. I miei punti di riferimento sono nascosti dietro quelle tele gigantesche, caos nella testa, caos intorno a me, non posso fermarmi, prendo la prima strada a destra e mi incolonno alle altre auto, è tutto un suonare di clacson, sò immediatamente che ho sbagliato, non riconosco il paesaggio urbano che mi circonda, dove sono? E sottile come una lama di luce il panico si insinua nella mia testa, devo resistere, il respiro si fa più corto, devo resistere..., mi manca l'aria, devo resistere...., il cuore accellera i battiti e devo continuare a guidare nel caotico traffico fiorentino nell'ora di punta, non mi posso fermare, vago ormai senza una meta sicura, leggo i cartelli stradali (in quella zona la viabilità è pessima) cerco di farmi un'idea, esco dal grande viale e giro istintivamente a destra; errore colossale, mi ritrovo in un intricato labirinto di sensi unici, stradine strettissime, penso, se incontro una bicicletta dovrò salire sul marciapiede, svolto per l'ennesimo incrocio e ...davanti a me un suv con la portiera aperta , fermo......., freno, ... aspetto uno, due, tre minuti, guardo l'orogio fra quaranta minuti ho un appuntamento sul lungarno.. tranquilla mi ripeto ce la farai, comincio anche a sudare nonostante l'aria si sia rinfrescata notevolemente, tento un leggero colpo di clacson, non succede niente, sto per scendere dalla macchina quando esce un individuo un poco scocciato che indifferente sale sul suv e se ne va sgommando. Si affaccia un ragazzo , non posso non approfittarne ,visto che in quei vicoli è la prima persona che incontro, e gli chiedo l'informazione che mi occorre, mi guarda e capisce che non ci sarebbe storia nello spiegarmi come riprendere all 'incontrario la strada percorsa, mi dice che quel luogo è un ginepraio di stradine piccole, strette e a senso unico, quindi? domando  un tantino allarmata? mi spiega gentilmente la strada per uscire da quel labirinto poi.... poi dovró domandare di nuovo, il tempo passa manca poco più di mezzora, io sempre più nel panico e decido, non posso ripercorrere all'incontrario tutta la città, la circumnavigherò e detto fatto prendo per l'autostrada, mi calmo, faccio dei profondi respiri e cerco un'indicazione, eccola , la seguo speranzosa ed ecco che comincio a riconoscere i luoghi, il ponte dell'indiano...... ma dove sono finita? niente panico so dove sono, nessuno mi fermerà,  arriverò puntuale all'appuntamento. Prendo l'autostrada a Sesto ed esco a Firenze sud poi, via verso il lungarno fiorentino, sono arrivata , in anticipo di cinque minuti, ma con 60 km in più . Considerato che, nella vita,  è necessario essere ottimisti, vediamola così, sono riuscita a dominare, anche se solo parzialmente, il mio attacco di panico, sono fiera di me.

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